Giorno 15 – San Francisco

Provvediamo a buttare giù una bozza di programma, ponendo in rilievo la visita di Alcatraz. Le possibilità variano vorticosamente nel seguente ordine
– Scelta dell’orario che più ci aggradi quest’oggi
– Scelta di un orario tra i disponibili quest’oggi
– Scelta di un giorno qualsiasi tra i disponibili in 3 giorni
– Scelta di un sito di bagarinaggio per l’acquisto di qualsiasi biglietto anche a prezzo maggiorato
– Amara rassegnazione per non aver prenotato in anticipo

In sostanza perdiamo occasione e speranza di conquistare l’isola come da progetto. Spulciando però accuratamente scopriamo una nota curiosa, convalidata da pareri positivi, dove si menziona la possibilità di ottenere un biglietto ufficiale, con un limite che varia dai 50 ai 100 elementi per giorno, nella formula di distribuzione first come, first served. Il chiosco apre alle 7.30 del mattino. Ci presentiamo alle 5.30 già in posizione defilata, ma dopo poco minuti otteniamo il voucher che ci garantirà l’acquisto del biglietto all’apertura dello sportello e respiriamo così aria fresca a pieni polmoni.
La nave salpa alle 10 dal molo ed in pochi minuti raggiungiamo The Rock, un Costone roccioso a due chilometri della terraferma, concepito inizialmente per scopi militari, divenuto successivamente un carcere di massima sicurezza. Ci interroghiamo su quali potessero essere le sensazioni che si provavano girando per celle, corridoi, la sala mensa e tutti gli spazi angusti che i detenuti erano soliti vivere quotidianamente fino al giorno della chiusura definitiva nel marzo del ’63.
Terminata la visita, girovaghiamo per il Golden Gates Park, sconfinando nel Presidio di San Francisco e toccando di sfuggita con lo sguardo l’imponente Golden Gate Bridge, con il quale rimandiamo l’appuntamento.

Riusciamo infine a raggiungere Grand View Park, superando i 163 gradini decorati a mosaico della 16th Avenue Tiled Steps, dove si apre una visione a 360 gradi di tutta San Francisco, purtroppo sopra una coltre grigia che non ne esalta il momento. Rientriamo alla base per riorganizzare le idee, con un buon sushi nello stomaco servito per cena.

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