01/08/2016
Il profilo è pressoché allineato, la mappa della città ben impressa nella mente, ma restano alcuni elementi da visitare per completare il quadro. La Fortezza di Akershus apre il programma della giornata, un castello arroccato all’estremità del porto di Oslo da cui è possibile ammirarne la baia principale e lo stesso attracco, dove assaporo anche il primo salmone norvegese, confermandone l’inconfondibile prelibatezza.
Seguendo la costa raggiungo il museo di arte moderna che si affaccia sulla stessa baia in un contesto molto gradevole. Qui la città è particolarmente viva, meta principale della fascia più giovane della popolazione, grandi palazzi e strutture moderne accerchiano una minuta, ma deliziosa spiaggia che ospita qualche coraggioso bagnante. Dalla lista rimuovo alcuni punti di interesse, visti i chilometri percorsi a piedi e la necessità di incontrare la prima compagna di viaggio in arrivo presso l’ostello. La serata prevede un meeting con amici del Social “Couchsurfing”, attraverso il quale scambiare qualche parola presso un caratteristico bar locale. La presenza è interessante, almeno una quindicina tra viaggiatori ed organizzatori da ogni paese del mondo che ci accolgono subito come parte di una grande famiglia. Lo spirito del backpacker è l’anima della serata. Non esistono confini di lingua o nazionalità, la componente principale è lo scambio interculturale che sublima sempre in prospettive comuni, nonostante le enormi distanze che ci separano. Le ore volano e si rientra in ostello per ripristinare le energie che mi accorgo scarseggiare, solo dopo aver staccato il dialogo con nuovi amici.